Mekton
Mekton






Like the wind


Un nuovo giorno sorge su Angel City, ma non per tutti forse e' un giorno sereno. Non lo e' ad esempio per Ayato che, dopo una notte insonne senza aver cavato un ragno dal buco, sta quasi per finire addormentato sull'autobus quando una voce imperiosa lo sveglia: "Su su ragazzo, la giornata e' ancora lunga!!" Ayato si gira ancora insonnato verso la misteriosa voce, poi sgrana gli occhi e balbetta un: "Ah capitano.... ma e' lei... ehmm... io... ma si e' ripreso dalla malattia?"
Takeshi Kanai era un uomo parecchio alto, il mento incorniciato da una leggera barba ben curata, le spalle larghe ed il fisico robusto. Ad una prima occhiata non si sarebbe potuto certo indovinare che il capitano avesse ormai passato i trent'anni.
"Come puoi ben vedere si, grazie. Ma dimmi piuttosto... ho ricevuto per posta i rapporti sulla operazione svolta in mia assenza, ma vorrei sentire dalla tua viva voce come sono andati esattamente i fatti" gli disse scrutandolo con i suoi impenetrabili occhi di un intenso colore marrone.

E cosi' durante il resto del tragitto Ayato racconta per filo e per segno tutto quello che era accaduto nei giorni precedenti, inserendo anche qua e la` qualche commento personale che fa un po' sorridere il capitano. I due arrivano quindi insieme in ufficio, dove Ayato trova Patrick già al suo posto che lo guarda con un sogghigno mentre indica la sua scrivania con tutte le pratiche già evase. Con uno sguardo disperato invece, e con una nota di biasimo del capitano Kanai, Ayato nota che la sua scrivania trabocca letteralmente di pratiche inevase. Con un sospiro quindi si mette al lavoro, guardando crudelmente il suo compagno che, i piedi sul tavolo e gli immancabili occhiali scuri, si sta godendo il relax totale. Un dubbio si insinua nella sua testa: "Ma come avrà fatto se e' appena arrivato....... vuoi vedere che........" ma la voce del capitano che lo esorta a lavorare gli impedisce di formulare completamente quel pensiero.

La tranquillità con cui trascorse la prima mattinata fu interrotta bruscamente dall'arrivo della caposezione tecnica Liza Tirelli, la quale veniva ad avvertire che il loro gruppo era stato scelto, su invito diretto del maggiore Hito (ora il loro nuovo capo essendo stato sostituito il maggiore Hanada) per sperimentare i nuovi Enforcer-B, appena prodotti. Le informazioni a riguardo erano piuttosto lacunose, e la stessa Liza non ne sapeva molto, ma non avrebbe mancato di informarli dei dettagli tecnici, infatti nel pomeriggio era previsto un seminario informativo per soli tecnici proprio su quest'argomento tenuto dall'illustre professor Ishikawa. All'uscita della caposezione Ayato si lascia sfuggire un commento: "Appena prodotti? Non è che ci faranno fare da cavie vero?".

Dopo non molto, strane notizie giungono al capitano Kanai. Innanzitutto riceve una telefonata da una trafelata Tessy che lo invita ad incontrarla in un locale della zona ovest, il Violet Arrow, quella sera stessa. Il ritorno di una persona cara che Kanai aveva quasi ormai dimenticato aprono nuovi pensieri ed interrogativi nella mente dello sfortunato capitano.
"Tessy? Mio Dio, ma allora non si è dimenticata di me!" sussurrò incredulo dopo aver abbassato la cornetta.

Takeshi aveva conosciuto Tessy Kawamura durante il servizio militare sull'astronave Urania. Lei all'epoca era un ufficiale del reparto medico e lui un tenente di una squadriglia di caccia (all'epoca infatti non erano ancora stati introdotti su larga scala le mobile Armor da combattimento). Takeshi si innamorò perdutamente dell'avvenente medico, ma la sua indole estremamente timida ed il timore di venire rifiutato in una situazione pericolosa, come quella che si vive quando si e' in prima linea, non gli permisero di dichiararsi a lei. Passò cosi' diverso tempo, durante il quale Takeshi raggiunse il grado di capitano. Allo stesso tempo Tessy, ritenuta responsabile di uno spiacevole incidente, venne declassata e perse molta della sua reputazione. A causa di ciò decise di abbandonare il ruolo di medico e tornare su Minos. Fu allora che lui la seguì, con un gesto avventato. La seguì buttando l'opportunità di una brillante carriera nell'esercito, con l'unico scopo di dirle quanto l'amasse. Fu solo una volta che entrambi erano su Minos che il capitano Kanai riuscì, dopo vario tempo, a dichiararle il suo amore. Ma lei, nonostante gli avesse lasciato intendere di amarlo a sua volta, gli aveva opposto un netto rifiuto. Takeshi ricordava ancora lo sconforto, il dolore che aveva provato in quei giorni, il senso di vuoto e di frustrazione che lo aveva accompagnato per settimane, mesi, mentre tentava di dimenticare buttandosi nel lavoro che aveva appena trovato, ufficiale in una milizia privata di una corporazione.
"Lei è tornata da me... dopo 15 anni... lei è tornata" fu tutto quello che riuscì a dire dopo alcuni, interminabili secondi. Il capitano alzò lo sguardo per vedere se qualcuno dei suoi uomini si fosse accorto di qualcosa: la porta che collegava il suo ufficio a quello di Ayato e Patrick era aperta ma non sembrava che nessuno di loro avesse notato niente. Ayato era chino sulla pila di scartoffie che riempiva la sua scrivania mentre l'atro.... un momento dove era Patrick?

L'hangar degli Enforcer era costruito nei sotterranei della stazione di polizia ed era veramente immenso. Patrick osservava rapito le decine e decine di tecniche in divisa che andavano e venivano, avanti ed indietro, da un mezzo all'altro: era sceso lì anche per quello in fondo.
"Uhmmmm....- disse pensieroso mentre si guardava intorno- dove stavano... dove stavano gli Enforcer del nostro nucleo investigativo??"
Patrick iniziò a chiedere a tutte le tecniche che incontrava informazioni, ma evidentemente continuava a dire qualcosa di sbagliato perché più di una volta quelle gli avevano risposto con un sonoro ceffone. Eppure lui aveva chiesto solo nome cognome, indirizzo e numero di telefono (oltre, ovviamente dove fossero gli Enforcer del nucleo 28). Alla fine, però, seppur con le guance rosse, riuscì a giungere alla meta: eccoli lì i loro mezzi. Il suo ancora intonso mentre quello di Ayato ridotto in condizioni pietose.
"Eh eh eh- sogghignò- e dire che il comandante si lamenta delle spese di riparazione"
"Hey tu, che ci stai facendo qui?"
La voce che aveva richiamato Patrick non apparteneva né ad Arura (indaffaratissima sul mezzo di Ayato) né all'ingegnere capo Liza Tirelli, ma indubbiamente era una donna. Patrick si voltò alla sua sinistra in direzione della voce. La ragazza che si trovò di fronte era veramente carina, non come Arura ovviamente, ma comunque decisamente affascinante: era alta all'incirca un metro e 70, capelli scuri tagliati corti e pettinati in maniera impeccabile, occhi grandi e neri che incorniciavano un viso dai tratti delicati.
"Allora?- chiese la ragazza in divisa- ah ma tu sei quello nuovo.- disse dopo averlo osservato attentamente- Hai bisogno di qualcosa? Il mezzo di Fujimoto non potrà muoversi per alcune ore ancora e comunque sia abbiamo ricevuto ordine di smontarli tutti visto che tra poco arriveranno i nuovi mezzi."
"No no non preoccuparti- le disse Patrick avvicinandosi- non ero venuto qui per questo."
"Ah no?- rispose sorpresa- e allora perché?"
"Diciamo che volevo fare conoscenza con gli angeli che si affannano per far sì che i nostri Enforcer siano sempre al top del loro rendimento.- le disse sorridendo- Il mio nome è Patrick Nomura signorina, ed il vostro?"
La ragazza rimase in silenzio valutando se quel tipo che gli stava di fronte la stesse prendendo in giro o era completamente pazzo o cos'altro. Patrick non disse niente attendendo risposta.
"Il mio nome è Doris- disse lei alla fine- Doris Prime"
"Doris....- ripeté Patrick- un bellissimo nome davvero. Doris che ne diresti di uscire a cena stasera?"
"COOOSA?" rispose la ragazza incredula arrossendo visibilmente.
"Stacci attenta Doris....- le urlò una tecnica passando lì vicino- quel ragazzone lo ha chiesto un po' a tutte qui" aggiunse ridendo.
CIAFF!
"Ouch!.. ancora un altro schiaffo oggi non è giornata..." sospirò Patrick mentre Doris, rossa in viso, si allontanava a grandi passi ed Arura si sganasciava dalle risate avendo visto tutta la scena.

Nello stesso pomeriggio si teneva la riunione per soli tecnici per spiegare le caratteristiche dei nuovi Enforcer-B. Tra tutti i tecnici era presente anche Arura, non che lei volesse assistere ad una pallosa conferenza certo, ma essendo il suo nucleo stato scelto come sperimentatore dei nuovi Mecha, era necessario che ne apprendesse le caratteristiche tecniche.
Ma, anche se costretta, questo non voleva dire che la riunione non fosse, in effetti, molto noiosa. Arura poi era stanca per il gran lavoro.... insomma.... aveva molto sonno....
".... e sono sicuro che la signorina lì in terza fila abbia molte domande da pormi vero?" furono le parole del professor Ishikawa che risuonarono nella mente di Arura, la quale balzò subito in piedi, tentando di svegliarsi ma con ancora i lacrimoni dovuti al fatto che si era appisolata, davanti agli occhi.
"Ecco.... si.... in effetti io.... volevo chiedere....- andò alla disperata ricerca di qualcosa sugli appunti che erano stati distribuiti per la riunione e che lei aveva sotto gli occhi- mi è sembrato che i nuovi Enforcer siano abbastanza più deboli rispetto al modello precedente." riuscì a tirar fuori alla fine.
"Non è esattamente così- rispose il professor Ishikawa con una picca di orgoglio- "non sono più deboli come lei insinua. Sono più leggeri. Il che vuol dire più maneggevoli e con un maggiore armamento a disposizione!"
"Sarà come dice lui....-pensò Arura mentre se ne andava, essendo ormai la conferenza finita- però questi hanno la metà dell'armatura dei precedenti, e appena ricevono un colpo si ditruggono, quelli vecchi no....."

Quella stessa sera l'incontro tra Kanai e la sua vecchia fiamma fu carico di tensione, ma ciò era dovuto piuttosto al nervosismo di Tessy per la faccenda scottante per cui aveva convocato lì Takeshi, che all'incontro di due persone con cosi' tanti fatti personali di cui discutere.
"Da un bel po' di tempo ormai dirigo una società di cacciatori di taglie- esordì Tessy praticamente subito dopo aver detto buona sera, e sorprendendo il capitano - "Non te lo aspettavi? Beh le cose sono cambiate molto da allora... Ma bando alle ciance, come ti dicevo, pochi giorni fa, un tale che diceva di essere Akira Kamaguchi, alto funzionario della Trade Associated, si presenta da noi per un incarico. Pareva che alcuni criminali avessero intenzione di rubare un data disk con informazioni riservate, probabilmente a scopo di ricatto. Questi criminali pero', avevano già da tempo preso di mira, stando a quel che mi ha detto il tipo, la loro organizzazione costituendo per essa un serio pericolo. Per eliminare tale pericolo avevano escogitato un piano: il furto del data disk era previsto, cosi' come la successiva richiesta di riscatto. Ma all'appuntamento per lo scambio, invece dei membri dell'organizzazione, ci saremmo dovuti essere noi. Il nostro compito era quello di eliminare tutti i criminali oltre quello di recuperare il data disk."
Tessy fece una breve pausa finendo il suo bicchiere, la mano le tremava leggermente, poi riprese: "Questa faccenda mi e' sembrata strana dall'inizio, l'uomo con la cicatrice che si era spacciato per membro della Trade Associated non mi sembrava proprio un funzionario. Ho fatto le mie indagini, ed ho scoperto che Akira Kamaguchi e' si' dipendente della compagnia, ma e' tuttora in ospedale per un grave incidente subito durante una non specificata missione. Non fidandomi di quel che diceva l'uomo, ho fatto una copia del data disk e la conservo in ufficio. Domani devo riconsegnare il data disk recuperato dai criminali a quell'uomo, se dovesse succedermi qualcosa ti prego, prendilo tu e continua le indagini al posto mio. Ora devo scappare". Detto questo si alzò, salutando il capitano con un lieve bacio e se ne andò di corsa.

Il primo impulso di Takeshi fu quello di correre dietro al suo vecchio amore gridando: "Non andare da nessuna parte! Ti proteggo io!" Ma il destino proprio non ne voleva sapere: in quello stesso istante il cerca persone del capitano cominciò a trillare con il segnale di massima emergenza. Il richiamo del dovere portò Takeshi in centrale, dove venne informato che era in atto una guerra tra bande: una delle due fazioni aveva assaltato un deposito di materiale bellico e minacciava di far saltare mezza città insieme alla fazione avversa.
Fu un elicottero di pattuglia che riportò il capitano alla centrale (più precisamente sul tetto della stessa), dove lo attendeva un piccolo aereo di appoggio a decollo verticale, il cui compito era quello di paracadutare i nuovissimi Enforcer-B in dotazione al suo gruppo direttamente in mezzo allo scontro.
Dopo un breve viaggio, in prossimità della meta il velivolo d'appoggio venne colpito da alcuni missili di contraerea e fu costretto a scaricare in condizioni precarie il capitano e la sua squadra. Ayato e Patrick si ritrovarono nel bel mezzo della battaglia, coperti dal veicolo di appoggio e difesa elettronica comandato da Arura, ma il capitano, colpito da un missile a ricerca sparato dal robot di cui si erano impossessati i malviventi, fu costretto ad un atterraggio di fortuna sul tetto di uno dei palazzi vicini. Il robot avversario era uno solo, ma era uno dei modelli da combattimento terrestre dell'esercito e da solo aveva sbaragliato meta' delle forze di polizia che erano state mobilitate. Dopo una breve ma intensa battaglia, fu infine Ayato, con un colpo da maestro, che centrando in pieno la centralina energetica del Mecha ne causò un drammatico arresto.

Dopo l'arresto della banda fu il maggiore Hito ad accollarsi il merito del successo dell'operazione, nonostante le truppe sotto il suo diretto comando fossero state annientate. Questo mandò Ayato e i suoi in uno stato di incandescenza, ma anche di impotenza di fronte al potere del superiore.

Ma il tempo ad Angel City scorreva inesorabilmente, e già era arrivato il giorno dopo. Ed era già il giorno in cui Tessy doveva incontrarsi con il suo contatto per lo scambio del data disk. Takeshi non era riuscito a pensare ad altro per tutto il tempo e, nonostante le raccomandazioni della stessa Tessy di restarne fuori il più possibile, il capitano Kanai si trovava li' al momento dello scambio, ad osservare da lontano la scena. Ad osservare come qualcosa di terribile stava accadendo. Infatti, subito dopo la consegna del disco, l'uomo che accompagnava quello con la cicatrice estrasse una pistola..
"NOOO" urlò allora Takeshi estraendo a sua volta l'arma dalla fondina e correndo alla volta di Tessy.
Avvenne tutto come in un sogno. Tutto procedeva con una tale lentezza da sembrare finto. La corsa, la pioggia che aveva cominciato a cadere, lui che puntava l'arma verso lo sconosciuto, lui che premeva il grilletto....
Baang!
Il capitano osservò l'uomo cadere in terra ma... quando si voltò per guardare Tessy vide che anche lei giaceva immobile. Il tipo con la cicatrice si voltò solo un istante per guardare indietro, poi, infilatosi di corsa in una macchina nera parcheggiata lì vicino, fuggì di corsa.
Takeshi, disperato, chiamò i soccorsi e corse vicino all'amata, che aveva perso molto sangue ma era ancora cosciente. Un filo di voce uscì dalle labbre di Tessy bagnate di pioggia: "Takeshi...."
"No, non parlare, non devi fare sforzi inutili....
"No, c'è una cosa che ti devo dire, una cosa molto importante....- un colpo di tosse squassò il corpo di Tessy mentre un rivoletto di sangue le colava dal lato della bocca- Ti devo chiedere scusa, per averti detto no, tanto tempo fa. Ma ci sono cose di me che non sai....- un altro colpo di tosse aumentò il pallore sul volto di Tessy, e la stretta del capitano su di lei- Mio padre era stato assassinato dalla polizia segreta, accusato di essere in combutta con i pirati che avevano ricominciato ad assaltare cargo e stazioni imperiali. Io sapevo che era innocente, volevo dimostrare la sua innocenza....- l'ennesimo colpo di tosse rese la sua voce ancora più flebile- Ma questo avrebbe voluto dire mettersi contro la polizia segreta, contro l'impero stesso... era troppo pericoloso per coinvolgere qualcuno a cui volevo bene...." Detto questo perse i sensi.
Tessy morì durante il trasporto all'ospedale. Ma Takeshi raccolse sulla scena del crimine un tesserino con il distintivo dell'I.S.P. A questo punto non rimaneva altro, pensò il capitano Kanai, che andare fino in fondo a questa storia: "Devo farlo per lei..." si disse mentre le lacrime che scendevano sul suo volto si confondevano con la pioggia.
Più tardi, benché si rendesse conto della inutilità del gesto, il capitano diramò un mandato di cattura dando una accurata descrizione del ricercato.

Qualche ora dopo. In un'altra parte del pianeta, nella città sotterranea:

Le luci che filtravano nella grande stanza dall'esterno, erano tenui e non aiutavano certo Khozo Arure, a quel tempo il presidente della Trade Associated, a distinguere il volto dei suoi rapitori.
Khozo era un uomo di mezza età, capelli brizzolati e pettinati all'indietro, sguardo che si spostava continuamente da un interlocutore ad un altro. Quella mattina, come sempre, si stava recando alla sede centrale della corporazione accompagnato dal suo autista ma, a metà percorso, erano stati affiancati da due auto nere che li avevano obbligati a fermarsi in una zona periferica del settore orientale di Angel City.
"Povero Mikhail- pensò tra sé Khozo- lui non aveva colpe, era solo un autista eppure lo hanno ammazzato come un cane senza neanche dire una parola... chi diavolo sarano questi uomini?"
Riusciva chiaramente a distinguere per lo meno cinque persone che da minuti.... o forse decine di minuti erano rimasti in silenzio attorno alla sedia su cui lui era stato legato, non avevano detto niente, sembrava stessero aspettando qualcosa o qualcuno. "Se fossero semplici rapitori avrebbero già detto qualcosa riguardo ad un riscatto.... no non sono rapitori... non sono neanche del Kirtan visto che ci sono degli uomini.... ho paura che le cose si metteranno molto male per me...."
Anche se cercava di nasconderla la paura cominciava a farsi sentire. D'un tratto si aprì una porta dietro di lui. Fece per voltarsi ma non vi riuscì a causa delle corse che lo inchiodavano alla sedia. Il fascio di luce dell'esterno proiettò per poco la sagoma di un uomo davanti a Khozo, poi quando la porta si richiuse il buio avvolse nuovamente la stanza. I passi dell'uomo si fecero sempre più vicini. Alla fine percepì la sua presenza accanto a sé: girando la testa potè scorgerne la figura. Era un uomo molto alto, la divisa completamente nera con fregi in oro ed argento sulle spalle, doveva essere un ufficiale chiaramente, ma quelle divise non le aveva mai viste. Khozo fece in tempo a guardare il distintivo che l'uomo portava sul braccio sinistro mentre questo gli passava di lato e si posizionava di fronte a lui e non poté credere ai suoi occhi quando lesse che quello era un ufficiale della polizia segreta, l'ISP (Imperial Security Police): la polizia segreta era stata sciolta secoli prima continuava a ripetersi.
"Presidente Khozo Arure della Trade Associated.... io sono il tenente Marcus Yamazhaki della polizia segreta imperiale" disse scandendo le parole l'uomo di fronte a lui.
"Lei è stato giudicato colpevole di traffici con i pirati, il che equivale ad un tradimento verso l'impero e l'imperatore. Se ne rende conto?"
"N-no.... n-non è vero... io... non ..non ho mai avuto niente a che fare con i pirati" disse infine Khozo Arure dopo un paio di secondi per riprendere fiato.
"Negare con noi è del tutto inutile, abbiamo le prove signor Arure- e così dicendo prese dalla tasca un data-disk- che incriminano lei direttamente di aver dirottato forniture militari verso persone legate alla pirateria."
La calma con cui parlava Marcus era a dir poco inquietante, Khozo iniziò allora a singhiozzare conscio che non ne sarebbe uscito vivo da quella stanza. "E' vero, lo ammetto- disse infine tra i singhiozzi- ma non avevo scelta, il Kirtan aveva minacciato di togliere tutti i suoi scienziati dalle divisioni ricerca della corporazione se non avessi fatto come dicevano- tentò di giustificarsi- non potevo permetterlo.... cosa avrei dovuto fare?"
Marcus fece un passo verso Khozo Arure, poi, fermandosi, iniziò a parlare sempre con la solita calma:
"Vede signor Ex- presidente.... la differenza tra lei ed il Kirtan è che nel suo caso noi abbiamo le prove." disse estraendo dalla fondina la sua pistola. Fece un attimo di pausa poi ricominciò:
"In nome dell'imperatore, io, tenente Marcus Yamazhaki la condanno a morte per alto tradimento verso l'impero" Il rumore del colpo si espanse in tutta la stanza.
"Signore- disse infine uno degli uomini che erano rimasti in silenzio- quali sono le disposizioni per il cadavere?"
"Il presidente Khozo Arure- cominciò Marcus mentre rimetteva a posto la pisola- è fuggito da Angel City perché non sopportava l'onta di dover affrontare un pubblico processo, questo è ciò che tutti dovranno sapere... fatelo sparire"
"Qualsiasi cosa avranno in mente dobbiamo fermarle al più presto.- pensò Marcus tra sé e sé- Ed a qualsiasi costo" aggiunse mentre si allontanava verso l'auto che lo attendeva fuori dal capannone, in una zona del settore industriale 34 nel terzo distretto della città sotterranea.

Torna all'inizio

Puntata precedente

Torna all'indice della
sezione di Mekton
Torna alla sezione
mondi paralleli